sabato 24 dicembre 2011

IL CENTRO STORICO "TRA SOGNO E REALTA'"











Giovedì 22 dicembre il centro storico di Fabriano è stato trasformato nei mondi fatati tratti dai film di Tim Burton e da musiche che richiamano l'atmosfera natalizia. Ciò è stato possibile grazie all'evento organizzato dal centro danza e spettacolo KAOS, ovvero lo spettacolo di danza itinerante "Tra sogno e realtà". Si tratta di spettacoli ambientati in cinque locations del centro storico cittadino (il loggiato S. Francesco, la piazzetta antistante l'Oratorio della Carità, l'atrio del Teatro Gentile, il Palazzo del Podestà e i Giardini del Poio), che, insieme, hanno formato un un unico spettacolo. Le esibizioni infatti, di circa 5 minuti l'una e che si sono ripetute dalle 17.00 alle 20.00 ogni 10 minuti, facevano parte di un percorso ben preciso disegnato per lo spettatore che, dopo l'iniziale spettacolo dedicato a "La fabbrica di cioccolato", passava a "Lo schiaccianoci", per poi recarsi nel mondo di "Edward mani di forbice", attraversando il  "Passaggio fatato" e concludendo poi il suo percorso con le atmosfere di "Nightmare before Christmas". L'evento è stato possibile grazie anche al patrocinio del Comune di Fabriano, alla fondazione CARIFAC, a Made in Fabriano Academy e allo studio grafico Amaranto, che hanno sponsorizzato lo spettacolo.
"Tra sogno e realtà" ha trasformato in maniera inusuale il centro storico, immergendolo, grazie alle coreografie e alle scenografie curate nei dettagli, in mondi magici nei quali lo spettatore ha potuto immergersi per un po', per poi continuare il proprio percorso. Un evento originale e che ha riscosso un notevole successo, tant'è che sin dall'apertura dello spettacolo  fuori dal loggiato di S. Francesco, prima tappa del percorso, si è formata una lunga fila di persone che hanno aspettato non poco per poter assistere all'evento.
Un bel successo che ha fatto guadagnare alla scuola KAOS la stima della cittadinanza, e che fa pensare che forse l'iniziativa potrebbe avere un seguito.

lunedì 19 dicembre 2011

LA BELLEZZA SALVERA' IL MONDO



Quando le problematiche di cui quotidianamente sentiamo parlare in maniera quasi compulsiva sembrano non volerci lasciare nessuna via d’uscita da questo spiacevole momento, c’è però un posto in cui rifugiarsi: l’arte. Ecco il messaggio lanciato in occasione della mostra natalizia “La bellezza salverà il mondo”, inaugurata martedì 13 dicembre presso l’Oratorio del Gonfalone.
Si tratta di un’esposizione, curata da Fabrizio Moscè con InArte,  in cui 30 artisti  hanno rappresentato in maniera molto personale soggetti sacri, creando così un’unione di stili e tecniche differenti che mostrano quanta diversità di talenti sia presente nel territorio. Inoltre in questa occasione ha esposto, per la prima volta con InArte, Guelfo.
All’inaugurazione, accompagnata dalla musica del nuovo album di Luca Zampetti,  hanno partecipato il vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica, l’assessore al turismo  Giovanni Balducci e un pubblico numeroso che avuto così l’occasione non solo di visitare la mostra ma anche di riscoprire un gioiello fabrianese rimasto chiuso per tanti anni, cioè l’Oratorio del Gonfalone, cornice prestigiosa che si adatta perfettamente all’esposizione di opere di questo tipo.
Espongono Simonetta Arcangeli, Renzo Barbarossa, Alessandra Barocci, Luigi Cioli, Aicha Djennane, Fausto Duca, Luigi Ferretti, Roberta Fratini, Guelfo, Lughia, Fabrizio Maffei, Marco Marchetti, Alessia Marchigiani, Anna Massinissa, Gabriele Mazzara, Massimo Melchiorri, Marisa Menchetti, Valentina Monacelli, Fabrizio Moscè, Roberto Moschini, Rosella Passeri, Paolo Rinaldi, Carmen Rispigliati, Simone Salimbeni, Iolanda Tiberi, Roberto Tosato, William Zampa, Mariapia Zepponi, Franco Zingaretti e Sonia Zolfanelli.
Tanti nomi che uniscono la loro arte fino ad arrivare al risultato di un insieme variegato di opere, sia pittoriche che scultoree, ma non solo, che sono però saldamente unite dalla scelta dei soggetti rappresentati nelle più diverse sfaccettature.
La mostra sarà aperta fino al 6 gennaio e sarà possibile visitarla il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 17.00 alle 20.00.

giovedì 8 dicembre 2011

HIMALAYA: Moschini e Pant in mostra

Il museo della Carta e della Filigrana ospiterà fino al 15 gennaio la mostra "Himalaya", curata da InArte con il Museo della Carta e l’assessorato al turismo del Comune di Fabriano. L'esposizione, inaugurata lo scorso 25 novembre, riguarda le opere di Roberto Moschini e Bharat Pant ed ha come tema  diversi aspetti legati all'Himalaya.
 Roberto Moschini è un pittore, scultore, incisore e ricercatore nato a Fabriano, dove vive e lavora. Dopo aver compiuto i suoi studi presso l'Istituto di Belle Arti di Urbino ha insegnato in diversi Istituti artistici. Vanta una lunga carriera di esposizioni e pubblicazioni, sia in Italia che all'estero. Nella mostra presente al museo della Carta Moschini interpreta "I canti d'amore del VI Dalai Lama".
Bharat Pant è invece un pittore nato e cresciuto nell'India del Nord, ai piedi dell'Himalaya. Iniziò a dipingere sin dalla prima infanzia, quando i suoi soggetti erano appunto le montagne dell'Himalaya che hanno quindi da sempre influenzato il suo modo di fare arte. Nella  mostra fabrianese Pant esplora il proprio rapporto fisico e spirituale con la sua regione d'origine, il Kumaon (India del Nord).
I due acquarellisti, già presenti nella prima edizione di Fabriano Marche d'Acqua nel 2010, sono accomunati dalla scelta di un soggetto comune, l'Himalaya appunto, che ha portato InArte a raccogliere le loro opere in quest'unica esposizione.   Moschini e Pant riescono con le loro tecniche e con le loro idee a portare il visitatore della mostra ad udire il canto del Dalai Lama, mentre con lo sguardo attraversa le cime innevate e l'aria gelida di quelle terre mistiche. 

giovedì 24 novembre 2011

“3 SIDE OF DESIGN”: LA MOSTRA-CONVEGNO ITINERANTE A FABRIANO PER LA SUA SECONDA TAPPA


                                                           


I tre lati del design sono stati ospitati a Fabriano il 19 e il 20 novembre.
Il museo della Carta e della Filigrana è stata infatti la seconda tappa dell’evento “3 side of design”, evento che, dopo il primo appuntamento a Roma, si concluderà sempre nella capitale dal 2 al 10 dicembre, presso l’Acquario Romano.
“3 side of design” nasce dall’idea della Consulta degli Architetti Iunior di Roma, di cui è responsabile l’architetto Luisa Mutti, con l’intento di parlare di design e di far conoscere le creazioni che alcuni architetti iunior hanno ideato durante un Laboriatorio Contest. Queste creazioni sono state esposte durante la mostra allestita nel Museo della Carta nei due giorni dell’evento, che è giunto a Fabriano grazie a InArte, alla scuola Poliarte di Ancona e all’ADI.
Le due giornate sono state ricche di incontri in cui si sono affrontati vari aspetti del design.
Durante l’incontro di apertura sono intervenuti l’assessore al turismo Giovanni Balducci, Luisa Mutti, Anna Massinissa di InArte, Giordano Pierlorenzi della scuola Poliarte, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Ancona Sergio Roccheggiani e Andrea Mazzoli, presidente dell’Acquario Romano. Nel pomeriggio sono state affrontate le problematiche legate alla figura dell’architetto iunior, alla sua formazione e all’inserimento nel mondo lavorativo.
Nella seconda giornata si è invece trattato il tema design e impresa, insieme all’architetto Giacomo Fava, che ha parlato della sua esperienza formativa e lavorativa, all’imprenditore Urbano Urbani, che ha esposto le esigenze alle quali sia l’azienda che il consumatore devono far fronte nella realizzazione e fruizione del prodotto e che quindi anche il designer deve considerare durante il suo lavoro, e Giordano Pierlorenzi, che ha mostrato le attività della scuola Poliarte.
L’evento è stato inoltra arricchito sia da uno spettacolo di danza all’interno del suggestivo chiostro del Museo della Carta, sia dalla mostra “L’arte è in gioiello”, allestita presso la Galleria delle Arti e inaugurata nella giornata di domenica.

giovedì 17 novembre 2011

L'ARTE è UN GIOIELLO:domenica 20 verrà inaugurata la mostra



Verrà inaugurata domenica 20 novembre presso la nuova Galleria delle Arti la mostra “L’arte è un gioiello”. L’evento, curato dall’associazione InArte, ha una storia molto particolare. Infatti è il frutto di un’iniziativa nata qualche mese fa dall’idea di due commercianti locali, Sandro e Paolo Rossi: insieme a InArte hanno proposto agli artisti di creare opere ispirate al gioiello per poterne poi selezionare una da utilizzare per la campagna pubblicitaria del negozio, grazie alla collaborazione con lo studio grafico InQuota. A questa proposta hanno risposto 42 artisti, interpretando il tema del gioiello in maniera molto personale, con l’utilizzo di tecniche diversissime tra loro.
Inizialmente l’intento era quello di selezionare una sola opera, ma gli artisti selezionati alla fine sono stati due: Luigi Cioli e Fabrizio Maffei. Luigi Cioli è un artista autodidatta dedito alla ricerca cromatica e informale, con alle spalle un numero consistente di partecipazioni a mostre sia collettive che personali, in Italia e all’estero. Fabrizio Maffei è invece un giovane talento che è venuto recentemente allo scoperto grazie a InArte, partecipando a manifestazioni con delle sculture in metallo e parti di recupero di macchinari industriali assemblati dall’artista e portati a nuova vita.
La campagna pubblicitaria è già partita e l’iniziativa sul gioiello è stata scelta dal team di architetti romani che si riunirà a Fabriano per il congresso itinerante “3 side of design”, scegliendo la mostra per accompagnare la tappa fabrianese.
L’iniziativa stupisce per il forte interesse mostrato dai due commercianti nel dar vita a questo connubio tra arte e pubblicità. Proprio per questo abbiamo deciso di chiedere direttamente ai negozianti il motivo di questa scelta.
Come è nata questa iniziativa?
L’iniziativa nasce perché vogliamo comunicare con il pubblico attraverso un canale che non è la pubblicità vera e propria, ma promuovendo anche l’arte in quante il gioiello e l’arte sono legati in maniera intrinseca. E’ un modo di comunicare con il pubblico in maniera più umana e questo ci piace.
Come è avvenuta la selezione delle opere?
Cercavamo qualcosa che potesse esprimere energia, fantasia e creatività e le due opere scelte sono quelle che ci rappresentano maggiormente. Ci piace l’idea della fusione dell’oro dell’opera di Luigi Cioli, perché rappresenta ciò che si trova all’origine del gioiello. L’opera di Fabrizio Maffei ci è piaciuta molto per quanto riguarda l’orologeria, per il gioco che crea e per il movimento che rappresenta.
Quale è il legame tra un’attività commerciale come la vostra e la promozione dell’arte?
Noi vogliamo cercare una fusione tra il commercio e l’arte, è un po’ quello che una volta faceva il mecenate a grandi linee. L’idea è quella di promuovere l’arte e la gioia del gioiello, ma non è solo un’iniziativa finalizzata alla vendita, noi cerchiamo di far crescere la nostra area con i piccoli mezzi che abbiamo a disposizione.
Ci sarà un seguito a questa manifestazione?
A noi piacerebbe molto dare un seguito a questa iniziativa: l’idea è quella di proporre più avanti anche altre forme di comunicazione come la fotografia e la musica.
L’arte per noi è molto importante, vorremmo spiegare che nel nostro lavoro ci mettiamo passione e che ci siamo per la crescita della città.









venerdì 11 novembre 2011

L'arte sensibilizza:ultimi giorni per la mostra su anoressia e bulimia

Ultimi giorni di apertura per la mostra sul tema anoressia e bulimia, collocata nell'ambito della manifestazione "Il pane spezza, chi non ha senso ha denti". La mostra,organizzata da InArte in collaborazione con il centro HETA di Ancona e con il centro Libellula, è stata inaugurata il 28 ottobre e si trova presso la nuova Galleria delle Arti di Via Gioberti. La mostra ospita numerose opere  che trattano la delicata tematica dei disturbi alimentari ed ha fin'ora avuto un grande successo: in numerosi hanno visitato la Galleria della Arti, sostenendo che la mostra ha un impatto psicologico importante, segno evidente che l'intento di sensibilizzazione che l'iniziativa si poneva sin dall'inizio è stato perfettamente raggiunto.

mercoledì 2 novembre 2011

IL CINEMA? LA MIA UNICA DANNAZIONE Intervista a Giovanni Veronesi

Visto il recente conferimento del Premio Fabriano Artisti dello Spettacolo al  toscano Giovanni Veronesi, ripropongo un'intervista al regista uscita su "L'Azione" durante la scorsa estate.





Giovanni Veronesi è un personaggio noto nel panorama cinematografico italiano e, anche chi non ne conosce il nome sicuramente avrà visto i suoi film: i suoi Manuali d’amore, Italians, Genitori e Figli, solo per citare i più recenti. Il regista la scorsa settimana si trovava proprio a Fabriano, dove da anni ormai frequenta lo studio del fisioterapista Bruno Palombi, e si è gentilmente prestato ad una chiacchierata con  i giornalisti e con  il regista horror Sergio Marcello Fabrinsky e i suoi attori, curiosi di apprendere da un uomo di successo i suoi racconti sul mondo del cinema.
Visto che non è la prima volta che viene a Fabriano, che idea si è fatta di questa città?
Ho avuto modo di vedere la città solo velocemente quindi non mi sono fatto un’idea precisa. Comunque chiunque ha disegnato sulla sua carta! Ciò che mi colpisce è questa passione per i film horror che sta nascendo e si sta facendo un buon lavoro. Mi piace che a Fabriano  si facciano gli horror, è una cosa stranissima e particolarissima. Penso che sia una buona cosa per una città come questa in cui il cinema magari non è che capita spesso. Dove ci sono persone così c’è sempre spazio per far crescere dei talenti. Non tutti hanno modo o coraggio di andare a tentare fortuna a Roma e quindi è importante che anche in un contesto così ci sia qualcuno che ti ci faccia avvicinare al cinema. E’ in questo modo, in queste occasioni che capisci se ti scatta qualcosa che ti fa comprendere che del cinema poi non ne puoi più fare a meno.
E il suo di approccio al cinema come è avvenuto? Anche per lei è iniziato tutto in una piccola realtà?
E’ sempre così. Io vivevo a Prato, una cittadina che di cinema non ne sapeva niente. C’era un signore che faceva il regista girando film amatoriali e mi ricordo che un giorno mi fermai per un’ora e mezza a guardare un suo set cinematografico per strada. Il regista quando si accorse che io mi ero fermato molto di più di normali curiosi si mise a parlare con me e mi chiese se volevo aiutarlo. Iniziando ad aiutarlo ho capito che non avevo scelte. L’unica dannazione che ho capito di avere in quel momento era che non avrei avuto alternative al cinema.
Nel suo ultimo film lei ha diretto il grande  Robert De Niro: c’è stata un po’ di soggezione da parte sua?
C’è stata e c’è ancora! Ancora adesso quando lo vedo mi viene in mente che lui è Toro Scatenato, Al Capone e altri ancora, insomma ha fatto cose incredibili! Ma è una persona straordinaria, con lui si parla come ad un fratello ed è stata un’esperienza stupenda lavorare insieme a lui.
Lei come lo definirebbe il cinema italiano di oggi?
Proprio poco fa sono stato a Narni a presentare la Grande Guerra, un film di Mario Monicelli e me ne sono rivisto un pezzo: ho pensato che come regista era modernissimo, anche perché la stessa cura dei dettagli messi nei titoli di coda che lui ha utilizzata l’ho rivista anni in un film di Tarantino. Questo significa che i nostri registi erano avanti, ma penso che quella generazione di registi, Monicelli, Fellini, Rossellini, Antonioni per ora è inarrivabile. Il cinema di adesso è sicuramente minore, però sono periodi..ci vuole una rivoluzione culturale per produrre un nuovo risveglio.
Quale è stato il suo film più sofferto?
Uno dei primi: “Silenzio si nasce”. La storia è quella di due feti che aspettano 9 mesi dentro la pancia della mamma prima di nascere. Era un fantasy, anche se io non sapevo che stavo facendo un fantasy. E’ stato sofferto perché era girato tutto all’interno di un grembo materno interamente ricostruito da uno scultore italiano, Giovanni Albanese, fatto con un’idea molto primordiale di quello che si vive nella pancia. E’ stato difficilissimo stare per otto settimane lì dentro. Me la ricordo come un’esperienza faticosissima.
Quali sono i suoi film che lo hanno reso più orgoglioso?
Io in generale mi inorgoglisco quando finisco un film, lo guardo e capisco che è stato realizzato al 70% di come lo avevo in testa. Il 30 % lo perdi sempre per strada, magari perché non hai l’attore giusto, o perché il giorno in cui devi girare una certa scena il tempo non è quello che vorresti o magari perché non hai l’idea giusta al momento giusto e la creatività costa, quindi per rispettare i tempi di produzione a volte bisogna trovare un’idea per forza, senza poter rimandare, ma quella idea poi sarà eterna. Ecco perché questo è un mestiere difficile.
Sempre che si possa svelare: progetti per il futuro?
Tra un anno dovremmo iniziare le riprese per il nuovo film..

sabato 29 ottobre 2011

IL RISORGIMENTO FABRIANESE

Fabriano nel periodo risorgimentale ha dato il suo contributo all’unità d’Italia sia grazie al numero abbastanza consistente di volontari che partirono alla volta delle guerre per l’indipendenza italiana, sia grazie alla presenza di un nucleo di patrioti che in gran segreto cospirava per organizzare le insurrezioni. Il periodo decisivo per Fabriano e la sua annessione al Regno d’Italia fu il biennio 1859-60. In questo periodo i patrioti fabrianesi si organizzarono nel Comitato Nazionale che prese il nome di Ferruccio. Ne facevano parte soprattutto membri dell’alta società fabrianese, come il cav. Benigno Bigonzetti,  celebre patriota amico di Garibaldi, il cav. Gaetano Amorosetti, futuro vice sindaco della città di Fabriano, il marchese di Camarzano Carlo Benigni, primo sindaco di Fabriano dopo il 1860, il dottor Emidio Bocci, celebre per aver curato La Farina, ed altri ancora. Il Comitato Ferruccio aveva il suo quartier generale nella zona di Castelveccio, zona adatta a fuggire i continui controlli della polizia pontificia grazie alle sue stradine secondarie poco in vista. Inoltre era proprio questa la zona in cui  abitavano i più fervidi patrioti fabrianesi. Qui c’era la casa del dottor Emidio Bocci, in cui venivano nascoste le munizioni e le armi con cui venivano riforniti i patrioti. In questa casa inoltre veniva preparato il vitto che ogni giorno veniva portato dal calzolaio Lazzari agli esiliati di altre città che avevano trovato rifugio presso i patrioti fabrianesi e inoltre in casa Bocci avvenivano le riunioni del comitato, durante le quali la cognata del dottore rimaneva sulla via di casa a fare la sentinella .
In casa del marchese Benigni invece venivano nascosti i documenti del Comitato, che erano premurosamente conservati dal marchese e dalla moglie Laura, anch’essa patriota convinta. I documenti di Ferruccio venivano nascosti proprio in questa abitazione perché qui vi abitava anche il marchese Roderigo, padre di Carlo, il quale era un sanfedista e un cameriere di cappa e spada del pontefice, e dunque persona insospettabile. Infatti un curioso episodio ci narra che, arrivata la polizia in casa Benigni, la marchesa Laura nascose il materiale incriminato in camera del suocero ed esso venne così salvato.

Ferruccio era alle dipendenze di un altro Comitato, quello di Rimini, che faceva capo alle città marchigiane e in cui si preparava l’insurrezione definitiva. Questa fu fissata per l’8 settembre del 1860 e scoppiò nella città di Pergola, dove circa 180 fabrianesi andarono a combattere. Poco dopo le truppe del generale Cialdini iniziarono la liberazione delle Marche. A Fabriano la guarnigione pontificia se ne andò ancor prima che arrivasse l’esercito piemontese, il giorno 14 settembre. Nello stesso giorno un gruppo di bersaglieri entrò attraverso la porta del Borgo (poi chiamata Barriera Bersaglieri per ricordare l’avvenimento). Subito ci furono grandi festeggiamenti in tutta la città e nell’immediato le ormai vecchie autorità diedero le dimissioni e venne nominata una Giunta provvisoria di governo che a sua volta nominò una commissione municipale. Fabriano era libera, ma il passo definitivo fu il plebiscito del 4 e 5 novembre con cui la popolazione era chiamata a scegliere se entrare a far parte o meno del nuovo regno. La scheda elettorale presentava una semplicissima domanda: “Volete entrare a far parte della monarchia costituzionale del Re Vittorio Emanuele II?” A Fabriano 2080 voti favorevoli schiacciarono i soli 2 contrari e così il popolo scelse democraticamente l’annessione al Regno d’Italia.

domenica 23 ottobre 2011

INTERVISTA A ENNIO MORRICONE: LA VOCAZIONE DI UN TALENTO


a cura di Gaia Germoni e Elisabetta Monti



Ennio Morricone riceve il Premio Gentile




Ennio Morricone è un nome altisonante nel panorama culturale italiano. Celebre è la sua importante carriera che lo ha condotto a successi mondiali e al premio oscar conseguito nel 2007.
Proprio in riconoscimento del valore di questo personaggio la giuria della XV edizione del Premio Nazionale Gentile da Fabriano ha deciso di conferirgli il Premio nella sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura”. In occasione della cerimonia di premiazione, durante la quale il Maestro si è mostrato visibilmente commosso, abbiamo avuto modo di avvicinarlo per porgli alcune domande e lui, molto disponibile sia verso di noi che verso i tanti ammiratori che al termine della cerimonia lo hanno circondato per foto ed autografi, ci ha rilasciato una breve intervista.
Maestro, cosa pensa di Fabriano?
 “Purtroppo di Fabriano non conosco abbastanza, a parte Massimo Cardinaletti, mio amico da anni e anni. Nella vostra città sono venuto diverse volte ma non l’ho mai visitata, in quanto sono sempre venuto in occasioni come queste,  dunque non sono riuscito ancora, purtroppo, ad ammirare le bellezze storico-artistiche di cui ho sentito molto parlare”.
Cosa rappresenta per lei il premio che ha ricevuto oggi?
 “E’ un premio importante alla cultura, l’ha inventato Carlo Bo che è stato un alfiere della cultura italiana, quindi ha un grande significato per me”.
Durante la cerimonia di premiazione si è parlato di vocazione a determinate professioni. Lei quando ha avuto la sua vocazione, ovvero come ha capito che la musica sarebbe stata la sua strada?
“La vocazione è venuta a poco a poco, non sono "nato" subito compositore. Per la verità all’età di 8 anni mio padre mi ha insegnato a comporre, ma ho creato una cosa talmente brutta che a 10 anni l’ho buttata via. Poi studiando musica (ho studiato anche tromba) ho iniziato a fare dei progressi enormi, il mio maestro portava i miei compiti alle altre classi per farli vedere agli studenti e alla fine del corso mi consigliò di studiare composizione. L’ho fatto e a poco a poco è venuta questa vocazione. Come ho detto prima non si nasce compositori, bisogna lavorare e studiare molto. Questa è una raccomandazione che rivolgo in particolar modo a voi giovani!". 

I talenti del Premio Gentile da Fabriano


Sabato 15 ottobre presso l’Oratorio della Carità si è svolta la cerimonia di premiazione della quindicesima edizione del Premio Nazionale Gentile da Fabriano. La cerimonia, presentata da Donatella Vici, è stata aperta dalla proiezione del discorso tenuto da Carlo Bo, fondatore del premio, in occasione della sua III edizione. Dopo il saluto del sindaco Roberto Sorci e del vescovo mons. Giancarlo Vecerrica, ha preso la parola il prof. Galliano Crinella, direttore del Premio, ricordando sia Carlo Bo che il prof. Zampetti, membro della giuria sin dalla prima edizione. Sempre la figura di Carlo Bo, centrale in questa edizione che coincide con il suo centenario, è stata ricordata dal discorso della professoressa Nicola Panichi, prima premiata nella sezione giovani del Premio Gentile nel 1997.
E’ stata poi la volta delle premiazioni. Il primo premiato è stato Andrea Molaioli, giovane regista di origine fabrianese che ha ricevuto il premio speciale della Giuria. Molajoli  ha parlato del suo rapporto con Fabriano, ammettendo che la sua frequentazione della città in età infantile ha poi avuto un ruolo determinante nel creare le ambientazioni dei suoi film. Per la sezione “Scienza, ricerca e innovazione” il Premio è stato invece conferito a Giuseppe Novelli, scienziato con una importante carriera di ricerca in campo genetico. Novelli ha esposto la necessità di dare ai giovani ricercatori italiani all’estero la possibilità di fare anche nel nostro paese la vita accademica, presentando in questo modo il progetto ANVUR, a cui collabora, mirato a dare dei premi alle università italiane che si mostreranno più virtuose.
Per la sezione “Vite di italiani” è stato invece premiato Ernesto Olivero, fondatore del Sermig più volte candidato al Nobel per la pace. Olivero ha incantato il pubblico con le sue parole, raccontando l’ incontro con Sandro Pertini, il quale si propose di aiutarlo nella realizzazione del suo sogno, la creazione dell’Arsenale della Pace: “Sono un uomo che pensa che il mondo sia bastardo e lo vuole cambiare”, ha dichiarato. E’ stato poi premiato Vincenzo Consoli, amministratore delegato di “Veneto Banca” per la sezione “Economia, impresa e società”. “Voglio interpretare questo premio come un riconoscimento alle banche del territorio”, ha detto Consoli, ricordando come fare banca in questo particolare momento sia  complicato ma nonostante ciò in Italia esistano banche che sostengono il loro territorio. Ultimo premiato, per la sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura” , il Maestro Ennio Morricone, premio oscar per la carriera e compositore delle più celebri colonne sonore del cinema. Morricone ha ricevuto il premio mostrandosi commosso e ha poi parlato della sua professione, definendola “silenziosa”, ma importantissima per i registi, che utilizzano la musica per portare alla luce un’espressività nascosta: “La musica per il cinema è una musica applicata, ma non bisogna sminuirla per questo. Ricordiamoci anzi che anche la musica dell’800 era musica applicata, richiesta da qualcuno ad un compositore”.
Le cinque premiazioni sono state intervallate dalla voce di Luca Violini, professionista del doppiaggio cinematografico, documentaristico e pubblicitario, il quale si è cimentato nella lettura di poesie di Rebora, Luzi e Montale,  concludendo la cerimonia con la lettura delle parole di Carlo Bo su musica di Ennio Morricone.  Dopo la cerimonia i premiati hanno visitato la mostra fotografica “Carlo Bo al Premio Gentile”, presente nell’atrio dell’Oratorio. Altra mostra legata al premio è quella organizzata in collaborazione con il foto club “Arti visive” e  presente fino al 23 ottobre a palazzo Chiavelli, dedicata ai paesaggio marchigiani del fotografo Giacomo Ilari.
Anche quest’anno dunque sono state omaggiate importanti personalità del panorama italiano, conferendo un premio che, di anno in anno, acquista un valore sempre maggiore, andando così ad impreziosire l’intera città.

martedì 18 ottobre 2011

In mostra "L'arte è un gioiello"

La gioielleria Rossi insieme all’associazione  InArte lo scorso giugno ha invitato gli artisti locali a partecipare al progetto “L’arte è un gioiello”. Si chiedeva agli artisti  di realizzare un’opera d’arte, di qualunque tipologia e in piena libertà, che trattasse il tema del gioiello. L’iniziativa, inizialmente rivolta agli artisti locali, ha avuto un’enorme successo e sono pervenute opere d’arte da tutta Italia da parte di artisti che hanno sviluppato il tema con una grande varietà di interpretazione.
42 sono state le opere pervenute tra le quali è stata selezionata da un’equipe tecnica l’opera che comparirà nella campagna promozionale della gioielleria Rossi del prossimo Natale. Nell’attesa di scoprire qual è il nome dell’artista scelto, l’organizzazione dell’evento invita gli artisti e i curiosi alla mostra che verrà inaugurata il 20 novembre alle ore 17:00 presso la nuova Galleria delle Arti di via Gioberti, e che rimarrà aperta fino al 15 dicembre.  Durante l’inaugurazione verrà rivelato il nome dell’artista selezionato e si avrà un’anteprima della campagna pubblicitaria.
L’iniziativa è ancora una volta un’occasione per far confluire a Fabriano artisti provenienti da altre zone d’Italia, ma non solo: l’interesse mostrato dalla gioielleria Rossi nell’incentivare un evento di questo tipo, cosa inusuale e senz’altro positiva, è la dimostrazione di una sempre più crescente sensibilità nei confronti dell’arte.

giovedì 13 ottobre 2011

Via alla Civiltà della Scrittura

                                                   L'editore Enrico Tallone mostra i suoi lavori 

Si è svolta con grande successo durante il finesettimana la manifestazione dedicata a “Carta e stampa eccellenze a contatto”, la tre giorni di eventi legati all’inaugurazione della nuova sezione del Museo della Carta e della Filigrana. Venerdì presso il complesso del S. Domenico è stata inaugurata la mostra dell’editore Tallone. E’ stato presente Enrico Tallone, figlio di Alberto nonché continuatore dell’opera del padre nella città piemontese di Alpignano, dove porta avanti una tipografia di successo che si contraddistingue per la stampa a caratteri mobili di libri di altissima qualità. Nella mostra sono esposti alcuni libri stampati dall’editore, di cui il 90% su carta Fabriano, e alcuni caratteri utilizzati per la stampa. La poetessa brasiliana candidata al premio nobel per la poesia Marcia Teophilo, che avrebbe dovuto concludere con un recital la giornata di venerdì, è stata invece assente per motivi di salute. Sabato mattina è stata poi inaugurata la nuova sezione del Museo della Carta e della Filigrana dedicata alla stampa. Con la presenza delle istituzioni è stato illustrato il progetto e si è svolta la visita delle nuove stanze del complesso monumentale occupate dai macchinari di stampa d’epoca. Durante il pomeriggio invece si è svolto l’ottavo congresso nazionale dell’A.I.M.C.S., Associazione Italiana Musei della Carta e delle Stampa, durante il quale i relatori hanno parlato dei musei toccandone vari aspetti, da quelli normativi a quelli legati alle modalità di valorizzazione, portando come esempi alcuni musei italiani.
Più tardi invece il concerto, curato dall’Accademia dei Musici, del Trio Musica Figurata ha allietato il numeroso pubblico presente suonando, con strumenti d’epoca, musiche di Bach e Teleman, creando in un luogo già di per sé suggestivo un’atmosfera d’altri tempi. Domenica è stata invece inaugurata la mostra dell’artista cinese Hu Youben “Paper emotions”, curata da Manuela Lietti: una serie di opere contemporanee in cui l’artista gioca con carta ed inchiostro, creando così delle composizioni audaci che vanno  ad integrarsi allo storico complesso del S. Domenico.
Sia la mostra di Hu Youben che quella dell’editore Tallone, rimarranno aperte al pubblico fino al 10 dicembre.
La tre giorni ha riscontrato una buona partecipazione da parte del pubblico che ha riempito gli spazi in cui gli eventi si sono svolti, animando così Fabriano in un fine settimana all’insegna dell’arte legata al prodotto locale per eccellenza: la carta. La prospettiva è proprio quella di valorizzare sempre di più la tradizione locale, ed è su questa scia che l’ampliamento del Museo della Carta e della Filigrana costituisce un passo importante.

Una nuova sinergia per la ricerca storica

Giovedì 6 ottobre presso la sala Dalmazi della biblioteca pubblica Romualdo Sassi di Fabriano si è svolto un seminario di studi storici incentrato sul tema “La guerra sull’appennino umbro-marchigiano 1940-1945. Fonti e prospettive di ricerca”.
Il seminario è stato organizzato dall’Archivio di Stato di Ancona, dal Comune di Fabriano, dall’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e dall’Istituto Regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche.
Durante la giornata si sono susseguiti undici interventi di personalità provenienti dal campo della ricerca storica durante i quali i relatori hanno illustrato la presenza delle fonti storiche in relazione al tema trattato nei relativi ambiti di competenza. La mattinata è stata aperta dal saluto dell’assessore alla cultura Sonia Ruggeri e della direttrice dell’archivio di stato di Ancona Giovanna Giubbini. Sono poi intervenuti Carlo Pongetti, docente di geografia presso l’università di Macerata, Lucilla Garofalo dell’Archivio Centrale dello Stato, Maria Grazia Bistoni dell’Archivio di Stato di Perugia, Luciana Brunelli, Dino Renato Nardelli e Tommaso Rossi dell’Istituto per la storia dell’Umbia contemporanea, Carla Marcellini, Roberto Lucioli e Terenzio Baldoni dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche,  Adriana Passari dell’Archivio di Stato di Ancona e Ruggero Ranieri della “Uguccione di Ranieri di Sorbello Foundation” e Università degli Studi di Perugia. Il seminario non è stato un evento a sé, bensì può essere considerato l’inizio di un lavoro di ricerca che verrà eseguito in sinergia tra coloro che erano presenti, con l’obiettivo di approfondire, indagando fonti ancora poco conosciute, il periodo storico relativo alla seconda guerra mondiale e alla resistenza nella zona di confine tra Marche ed Umbria. Infatti i presenti, oltre ad aver esposto le loro relazioni, si sono impegnati per il futuro con la firma di una convenzione che sancisce un’importante collaborazione finalizzata alla produzione di lavori di ricerca.

giovedì 6 ottobre 2011

AL MUSEO DELLA CARTA ARRIVA LA CIVILTA' DELLA SCRITTURA

Cresce il museo della Carta e della Filigrana: sabato 8 ottobre presso il complesso monumentale di San Benedetto verrà inaugurata una nuova sezione dedicata alla stampa “La Civiltà della scrittura”. “Un’eccellenza dal punto di vista culturale che avrà un riscontro turistico considerevole”, ha dichiarato l’assessore al turismo Giovanni Balducci durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo settore del museo. Il progetto era già stato illustrato lo scorso maggio in occasione del salone internazionale del libro di Torino: tre stanze del polo museale del San Benedetto saranno occupate da macchinari che mostreranno ai visitatori le antiche tecniche di stampa. I macchinari sono originali della seconda metà dell’800 e frutto di importanti donazioni che hanno considerevolmente arricchito il museo. Il lavoro di Antonio Scaccabarozzi, attraverso i fondi ottenuti grazie all’otto per mille, ha permesso il loro restauro ed ora essi sono perfettamente funzionanti. La nuova sezione, per il cui allestimento importante è stato il contributo della Cariverona e della fondazione Carifac, costituirà il proseguimento naturale del museo della Carta e della Filigrana: un museo “vivo” in cui i visitatori con un unico biglietto potranno sia assistere al processo di lavorazione della carta a mano, sia al processo di stampa. Nascerà inoltre una legatoria artigianale e verranno creati dei workshop legati alla civiltà della scrittura e alla carta Fabriano. Un’importante passo verso la valorizzazione della tradizione locale ed anche un buon pretesto per avvicinare sempre di più i turisti al centro storico, ed in questo gioca un ruolo importante la posizione strategica del complesso di San Benedetto, vicino all’Oratorio del Gonfalone, alla Cattedrale, alla Pinacoteca Civica e a tanti altri punti di interesse.
Proprio l’importanza rivestita da questa novità ha portato gli organizzatori a voler inserire l’inaugurazione del nuovo museo all’interno di tre giornate dedicate a “Carta e Stampa, eccellenze a contatto”. Venerdì 7 ottobre verrà inaugurata, presso il museo della Carta e della Filigrana, la mostra di edizioni rare composte a mano su carta Fabriano dall’editore Enrico Tallone, mentre in seguito la poetessa brasiliana Marcia Theophilo, candidata al Nobel per la poesia, intratterrà il pubblico con un recital. La giornata di sabato 8 ottobre si aprirà invece presso il complesso monumentale di San Benedetto con l’attesa inaugurazione della nuova sezione del museo “La civiltà della scrittura”. Interverranno il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, l’assessore regionale al turismo Serenella Moroder, il curatore dell’allestimento della nuova sezione James Clough e Antonio Scaccabarozzi, curatore del restauro delle macchine da stampa. Il pomeriggio inizierà poi con il congresso annuale dell’ A.I.M.S.C. (Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta) , che porterà a Fabriano importanti operatori del settore ed editori. Alle 18:30 si esibirà il Trio Musica Figurata, che proporrà musiche di Bach e Telemann su strumenti storici originali in un concerto curato dalla nascente Accademia dei Musici. Domenica 9 ottobre alle ore 10:30 verrà poi inaugurata la mostra dell’artista cinese Hu Youben “Paper emotions”, evento curato da Manuela Linetti nell’ ambito dell’anno della cultura cinese in Italia. Questa mostra, così come l’esposizione “Tallone Editore”, rimarrà aperta al pubblico fino al 10 dicembre.
Dunque tre giornate dedicate alla cultura e alla valorizzazione della tradizione locale legata alla produzione della carta, con l’importante novità di poter assistere d’ora in poi anche a ciò che avviene dopo la creazione del foglio.





lunedì 3 ottobre 2011

FOTOGRAFIE "TRA SOGNO E REALTA'"




La Galleria delle Arti di Fabriano, situata in via Gioberti, ospiterà dall’8 al 23 ottobre la mostra fotografica “Tra Sogno e Realtà: armonie ed inquietudini del corpo e dell’anima”. Esporranno le loro opere Massimo Melchiorri, Silvia Minardi e Michele Lazzari.
Oggetto della mostra è per l’appunto ciò che si trova tra il sogno e la realtà, ovvero il corpo che, nelle sue forme e nella sua consistenza, caratterizza la reificazione di ciò che si trova al di là del reale e al tempo stesso porta su di esso i segni della realtà. Tre prospettive differenti di tre artisti diversi che ruotano intorno alla stessa tematica e che, di volta in volta, illustrano attraverso i loro scatti ciò che andrà poi a toccare l’immaginazione dello spettatore.
La mostra è organizzata dall’associazione culturale InArte e verrà inaugurata sabato 8 ottobre alle ore 18:00.

lunedì 26 settembre 2011

Gli ultimi appuntamenti del settembre organistico fabrianese

Il settembre organistico fabrianese giunge al termine della sua ventiquattresima edizione con gli ultimi due appuntamenti dell’anno.
Sabato 1 ottobre alle ore 21:00 presso il ridotto del teatro Gentile di Fabriano si esibirà il pianista Alessandro Gagliardi. Un concerto che esula dal programma del settembre organistico ma che riporta a Fabriano un musicista che lo scorso anno ha incantato  l’intero pubblico con la sua musica. Gagliardi, professore di pianoforte presso il Conservatorio perugino “F. Morlacchi”, si esibirà con un programma incentrato su Mozart, Chopin e Liszt, per un concerto ricco di musica in ricordo di Gabriella Agosti.
L’ultimo concerto organistico si terrà invece giovedì 6 ottobre alle ore 21:00 presso la chiesa di S. Giuseppe Lavoratore. Si esibirà la corale “Quinto Curzi”, diretta da Paola Curzi e con Stefano Guaiana all’organo. La corale Quinto Curzi presta servizio liturgico presso la chiesa anconetana di S. Michele Arcangelo sin dagli anni ‘50 e svolge un’intensa attività musicale anche al di fuori dell’ambito parrocchiale. La corale si esibirà proponendo brani di Bach, Scarlatti, Marcello, Kedrov, Ortolani, Saint Saens, Karg-Elert e Miserachs.

mercoledì 21 settembre 2011

GLI SPAVENTAPASSERI EMIGRANO DA FABRIANO A ROMA


“Ridateci la terra. 50 spaventapasseri scendono in piazza” : questo il nome dell’esposizione che in molti hanno visitato quest’estate presso i giardini del Poio di Fabriano.  Ora la mostra, organizzata da InArte e curata da Giuseppe Salerno nell’ambito della manifestazione “Festando 2011”, sulla scia di un ottimo successo, si è trasferita presso l’Atelier degli Artisti di Roma, dove gli spaventapasseri rimarranno esposti dal 30 settembre al 2 ottobre.
La mostra si sposta, gli spaventapasseri emigrano nella capitale per reclamare, esattamente come hanno fatto a Fabriano, la loro terra.
 Dietro queste opere fatte di materiali e colori disparati, che riflettono lo spirito creativo  di ognuno dei 50 artisti che ha  partecipato alla mostra, si cova un filo conduttore forte: si tratta del rapporto tra l’uomo e la natura, un rapporto che richiama un passato visto in modo nostalgico. Gli spaventapasseri vengono proprio da quel passato, come dice Salerno: “loro erano lì, piccola cosa, a difendere il lavoro d’ogni giorno per la sopravvivenza. Non certo per scongiurare i nubifragi, i terremoti e le catastrofi, ma per tenere lontani gli uccelli”.
Cos’è cambiato da allora? Molto è cambiato, come tutti sanno. La campagna è stata soppiantata dalle grandi città e inevitabilmente lo stile di vita ha subito una metamorfosi: da lento qual’era a frenetico e nevrotico. E in questa frenesia molte cose sono andate perdute, in primis il rapporto appunto con la natura stessa, che è stata soffocata dal cemento e in cui, come ha scritto Salerno, gli orizzonti sono scomparsi dietro le costruzioni. Così gli spaventapasseri scendono in piazza per reclamare la loro terra, per riflettere su come l’uomo “sempre più chino a curare il “proprio” orticello, ha smesso, scacciati gli uccelli, di osservare le stelle, ha innalzato steccati ed ha preso, dimentico dall’antica coscienza e carico della presunzione di chi vuol sentirsi vicino al creatore, a edificare il suo mondo artificiale”.

lunedì 19 settembre 2011

Premio Gentile da Fabriano: ecco i premiati della nuova edizione

Raggiunge i 15 anni il premio nazionale Gentile da Fabriano, evento diretto dal prof. Galliano Crinella e promosso dall’associazione “Gentile premio” presieduta da Enzo Carnevali, che vede come protagonisti alcuni illustri personaggi  che verranno premiati durante la cerimonia che si terrà all’Oratorio della Carità sabato 15 ottobre alle ore 10.30.
La giuria che ha scelto i premiati è presieduta dal prof. Stefano Pivato, Rettore dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, e composta da Enrico Agabiti Rosei, Gabriele Alfonsi, Galliano Crinella, Eugenio De Signoribus, Abramo Galassi, Domenico Giraldi, Enrico Loccioni, Francesco Merloni, Antonio Pieretti, Armando Rigobello, Paolo Scandaletti, Stefano Socci e Roberto Stelluti.
Anche quest’anno sono altisonanti i nomi dei vincitori delle varie sezioni, primo fra tutti quello del premio oscar Ennio Morricone. Il maestro della musica è infatti stato scelto per la sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura”. Per la sezione “Vite di italiani” verrà invece premiato Ernesto Olivero, figura rappresentativa del volontariato, fondatore del Sermig e  più volte candidato al Nobel per la pace. La sezione “Scienza, ricerca e innovazione” vede invece premiato Giuseppe Novelli, scienziato membro di società scientifiche internazionali impegnato in importanti ricerche sulle cellule staminali e presidente della facoltà di Medicina e Chirurgia della seconda università di Roma. Infine per la sezione “Economia, impresa e società” il premio va a Vincenzo Consoli, amministratore delegato di Veneto Banca e simbolo dell’esperienza di una banca legata al territorio che si è fatta strada in un periodo di crisi. Il premio speciale della giuria va invece ad Andrea Molaioli regista di origini fabrianesi nonché nipote di Bruno Molaioli,  che ha ottenuto nel 2008 il David di Donatello con il film “La ragazza del lago”.
Questa edizione del Premio Gentile si terrà nel segno del prof. Carlo Bo, fondatore del Premio, nel centenario della nascita e nel decennale dalla morte. Carlo Bo verrà ricordato sia dalla prof.ssa Nicola Panichi, sia attraverso una mostra fotografica presso l’atrio dell’Oratorio della Carità. Verrà inoltre ricordata anche la figura del prof. Pietro Zampetti, storico dell’arte che ha dedicato importanti studi alla vita artistica marchigiana. Altra mostra fotografica legata all’evento sarà presente a Palazzo Chiavelli: la mostra, in collaborazione con il Fotoclub Arti visive, esporrà le opere fotografiche di Giacomo Ilari “Paesaggi marchigiani”.  Altra iniziativa del Premio Gentile è la nuova edizione del volume di Carlo Bo “Aspettando il vento”, a cura di Galliano Crinella, e il primo volume di “Le Cartelle del Gentile”, collana di piccole pubblicazioni artistiche.

il maestro Ennio Morricone

Daniel Pandolfo al Settembre Organistico Fabrianese



Dopo i primi due concerti, rispettivamente presso la chiesa di S.Biagio e la Sacra Famiglia, prosegue il Settembre Organistico Fabrianese. Il terzo appuntamento è fissato per giovedì 22 settembre alle ore 21:00 presso la cattedrale di S. Venanzio. Si esibirà Daniel Pandolfo, organista di origini francesi con una lunga carriera alle spalle a livello internazionale e cittadino onorario del comune di Scarperia, in Toscana, per aver contribuito alla vita musicale della città.
Il 22 settembre Daniel Pandolfo porterà a Fabriano un ricco repertorio: Bach, Vivaldi, Bonnet, Renaud, Nieland e tanti altri ancora.
La ventiquattresima edizione del Settembre Organistico Fabrianese proseguirà poi con gli appuntamenti di giovedì 29 settembre presso la chiesa della Misericordia , di sabato 1 ottobre presso il ridotto del Teatro Gentile con il concerto in ricordo di Gabriella Agosti, e con l’appuntamento conclusivo del 6 ottobre presso la chiesa di S. Giuseppe Lavoratore.