domenica 23 ottobre 2011

INTERVISTA A ENNIO MORRICONE: LA VOCAZIONE DI UN TALENTO


a cura di Gaia Germoni e Elisabetta Monti



Ennio Morricone riceve il Premio Gentile




Ennio Morricone è un nome altisonante nel panorama culturale italiano. Celebre è la sua importante carriera che lo ha condotto a successi mondiali e al premio oscar conseguito nel 2007.
Proprio in riconoscimento del valore di questo personaggio la giuria della XV edizione del Premio Nazionale Gentile da Fabriano ha deciso di conferirgli il Premio nella sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura”. In occasione della cerimonia di premiazione, durante la quale il Maestro si è mostrato visibilmente commosso, abbiamo avuto modo di avvicinarlo per porgli alcune domande e lui, molto disponibile sia verso di noi che verso i tanti ammiratori che al termine della cerimonia lo hanno circondato per foto ed autografi, ci ha rilasciato una breve intervista.
Maestro, cosa pensa di Fabriano?
 “Purtroppo di Fabriano non conosco abbastanza, a parte Massimo Cardinaletti, mio amico da anni e anni. Nella vostra città sono venuto diverse volte ma non l’ho mai visitata, in quanto sono sempre venuto in occasioni come queste,  dunque non sono riuscito ancora, purtroppo, ad ammirare le bellezze storico-artistiche di cui ho sentito molto parlare”.
Cosa rappresenta per lei il premio che ha ricevuto oggi?
 “E’ un premio importante alla cultura, l’ha inventato Carlo Bo che è stato un alfiere della cultura italiana, quindi ha un grande significato per me”.
Durante la cerimonia di premiazione si è parlato di vocazione a determinate professioni. Lei quando ha avuto la sua vocazione, ovvero come ha capito che la musica sarebbe stata la sua strada?
“La vocazione è venuta a poco a poco, non sono "nato" subito compositore. Per la verità all’età di 8 anni mio padre mi ha insegnato a comporre, ma ho creato una cosa talmente brutta che a 10 anni l’ho buttata via. Poi studiando musica (ho studiato anche tromba) ho iniziato a fare dei progressi enormi, il mio maestro portava i miei compiti alle altre classi per farli vedere agli studenti e alla fine del corso mi consigliò di studiare composizione. L’ho fatto e a poco a poco è venuta questa vocazione. Come ho detto prima non si nasce compositori, bisogna lavorare e studiare molto. Questa è una raccomandazione che rivolgo in particolar modo a voi giovani!".