Sabato
15 ottobre presso l’Oratorio della Carità si è svolta la cerimonia di premiazione
della quindicesima edizione del Premio Nazionale Gentile da Fabriano. La
cerimonia, presentata da Donatella Vici, è stata aperta dalla proiezione del
discorso tenuto da Carlo Bo, fondatore del premio, in occasione della sua III
edizione. Dopo il saluto del sindaco Roberto Sorci e del vescovo mons.
Giancarlo Vecerrica, ha preso la parola il prof. Galliano Crinella, direttore
del Premio, ricordando sia Carlo Bo che il prof. Zampetti, membro della giuria
sin dalla prima edizione. Sempre la figura di Carlo Bo, centrale in questa
edizione che coincide con il suo centenario, è stata ricordata dal discorso della
professoressa Nicola Panichi, prima premiata nella sezione giovani del Premio
Gentile nel 1997.
E’
stata poi la volta delle premiazioni. Il primo premiato è stato Andrea
Molaioli, giovane regista di origine fabrianese che ha ricevuto il premio speciale
della Giuria. Molajoli ha parlato del
suo rapporto con Fabriano, ammettendo che la sua frequentazione della città in
età infantile ha poi avuto un ruolo determinante nel creare le ambientazioni
dei suoi film. Per la sezione “Scienza, ricerca e innovazione” il Premio è
stato invece conferito a Giuseppe Novelli, scienziato con una importante
carriera di ricerca in campo genetico. Novelli ha esposto la necessità di dare
ai giovani ricercatori italiani all’estero la possibilità di fare anche nel
nostro paese la vita accademica, presentando in questo modo il progetto ANVUR,
a cui collabora, mirato a dare dei premi alle università italiane che si
mostreranno più virtuose.
Per
la sezione “Vite di italiani” è stato invece premiato Ernesto Olivero,
fondatore del Sermig più volte candidato al Nobel per la pace. Olivero ha
incantato il pubblico con le sue parole, raccontando l’ incontro con Sandro
Pertini, il quale si propose di aiutarlo nella realizzazione del suo sogno, la
creazione dell’Arsenale della Pace: “Sono un uomo che pensa che il mondo sia
bastardo e lo vuole cambiare”, ha dichiarato. E’ stato poi premiato Vincenzo
Consoli, amministratore delegato di “Veneto Banca” per la sezione “Economia,
impresa e società”. “Voglio interpretare questo premio come un riconoscimento
alle banche del territorio”, ha detto Consoli, ricordando come fare banca in
questo particolare momento sia
complicato ma nonostante ciò in Italia esistano banche che sostengono il
loro territorio. Ultimo premiato, per la sezione “Carlo Bo per l’arte e la
cultura” , il Maestro Ennio Morricone, premio oscar per la carriera e
compositore delle più celebri colonne sonore del cinema. Morricone ha ricevuto
il premio mostrandosi commosso e ha poi parlato della sua professione,
definendola “silenziosa”, ma importantissima per i registi, che utilizzano la
musica per portare alla luce un’espressività nascosta: “La musica per il cinema
è una musica applicata, ma non bisogna sminuirla per questo. Ricordiamoci anzi
che anche la musica dell’800 era musica applicata, richiesta da qualcuno ad un
compositore”.
Le
cinque premiazioni sono state intervallate dalla voce di Luca Violini,
professionista del doppiaggio cinematografico, documentaristico e
pubblicitario, il quale si è cimentato nella lettura di poesie di Rebora, Luzi
e Montale, concludendo la cerimonia con
la lettura delle parole di Carlo Bo su musica di Ennio Morricone. Dopo la cerimonia i premiati hanno visitato
la mostra fotografica “Carlo Bo al Premio Gentile”, presente nell’atrio
dell’Oratorio. Altra mostra legata al premio è quella organizzata in
collaborazione con il foto club “Arti visive” e
presente fino al 23 ottobre a palazzo Chiavelli, dedicata ai paesaggio
marchigiani del fotografo Giacomo Ilari.
Anche
quest’anno dunque sono state omaggiate importanti personalità del panorama
italiano, conferendo un premio che, di anno in anno, acquista un valore sempre
maggiore, andando così ad impreziosire l’intera città.