mercoledì 7 marzo 2012

Come un romanzo - Daniel Pennac



“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo amare..il verbo sognare”. Queste le righe iniziali di “Come un romanzo” che, come dice il titolo stesso, un romanzo vero e proprio non è. Piuttosto parliamo di una specie di saggio in cui Pennac, da bravo professore e scrittore quale è , parla di quelli che lui stesso definisce i “diritti imprescrittibili del lettore”. Pennac ci insegna in questo libro, con il suo solito tono ironico e sarcastico, cos’è la lettura e quello che deve, anzi quello che può fare un lettore. Innanzitutto il diritto di non leggere , contrariamente all’imposizione di tanti genitori che ordinano ai loro figli di fare qualcosa che in realtà non si può fare se non lo si vuole davvero. E poi Pennac ci parla del “come” si ha il diritto di leggere: è concesso al lettore saltare delle pagine, non finire un libro oppure rileggere lo stesso libro più volte. Non dimentichiamo poi che si può leggere ovunque e leggere in ogni modo, anche a voce alta.
Tutto è concesso al lettore quindi, l’unica regola è volerlo, è entrare con passione in un libro e poi farne quelle che ognuno, personalmente, vuole. E’ questo per  Pennac il bello della lettura, il calarsi completamente in una storia, l’emozione di provare le sensazioni dei personaggi che vengono descritti e raccontati, il bello di evadere dalla propria vita per viverne un’altra e trovare in questa magari delle risposte.
E questo è anche quello che dovrebbero apprendere gli studenti nella scuola, in quella scuola in cui lui insegna e di cui vede i mali, in quella scuola dove troppo spesso i professori impongono letture che , di conseguenza, gli alunni non apprezzano, in quella scuola dove la lettura è troppo spesso un obbligo a cui adempiere in pochi giorni, con la conseguente perdita del puro  piacere di leggere qualcosa semplicemente perché si vuole.
Sono considerazioni semplici ma importanti per comprendere quella che è la reale bellezza della lettura. D’altronde, non dimentichiamoci che ogni scrittore è anche un grande lettore, quindi, chi meglio di Pennac poteva raccontarci in un libro tutto questo?