“I Fogliardi nella vita culturale
e patriottica dell’Ottocento” è il titolo del volume recentemente pubblicato
dal medico fabrianese Paolo Latini. Si tratta di un testo a carattere storico
che ripercorre le vicende di Palazzo Fogliardi, storico edificio cittadino
demolito, e dei personaggi che vi abitavano nell’Ottocento, con particolare
attenzione all’artista Raffaele, al patriota Domenico e al musicista Annibale.
Il volume è stato presentato alla
cittadinanza sabato 14 gennaio presso il negozio Regalobello, grazie ad un
incontro organizzato dall’Associazione per la tutela e la valorizzazione del
centro storico di Fabriano, presieduta da Paolo Panfili.
L’incontro è stato un’occasione
per parlare del volume e quindi della famiglia Fogliardi grazie non solo al
contributo dell’autore del libro, ma anche dell’autorevole voce di due docenti
universitari presso l’Ateneo di Perugia: il professore di storia contemporanea
Gian Biagio Furiozzi e il professore di Storia dell’Arte Moderna Fabio Marcelli.
Gian Biagio Furiozzi ha espresso
il personale apprezzamento nei confronti del libro che, pur non essendo stato
scritto da uno storico di professione bensì da un medico, si presenta curato
nei dettagli e narrativamente interessante. Il professore ha poi parlato in
maniera più dettagliata della figura di Domenico Fogliardi, personaggio attivo
nell’ambito del movimento patriottico. Il professor Marcelli ha invece
approfondito la figura dell’artista Raffaele Fogliardi attraverso un excursus
di immagini che testimoniano l’intensa attività artistica del personaggio che,
tra le sue opere, vanta le decorazioni interne del teatro di San Severino
Marche. Infine l’autore del libro, Paolo Latini, ha focalizzato l’attenzione
sulla vita all’interno di palazzo Fogliardi, in cui lui stesso ha trascorso con
la propria famiglia parte della sua vita.
Il palazzo, sito un tempo in via
Gianbattista Miliani, era caratterizzato da un clima culturale fecondo, grazie
anche alla presenza di due celebri personaggi della vita culturale fabrianese
che lì abitavano, ovvero Bruno Molajoli e la poetessa Anna Malfaiera.
L’incontro, a cui la
partecipazione è stata molto numerosa, ha permesso a molti cittadini di
conoscere la storia del palazzo e dei fabrianesi illustri che vi vivevano:
insomma un’evidente testimonianza del fatto che Fabriano è una città da
studiare e scoprire, una città i cui trascorsi troppo spesso rimangono chiusi
all’interno delle biblioteche. Il lavoro di Paolo Latini è la testimonianza che
non tutto è già stato scritto in merito alla storia locale. Che sia anche un
buon auspicio per il futuro?